Aurelio De Laurentiis a tutto campo. Il presidente del Napoli ha partecipato questa mattina al convegno ‘Napoli, insieme per la salute’, tenutosi alla Città della Scienza. Il produttore cinematografico ha affrontato davvero tanti argomenti, parlando anche del futuro della società partenopea. Innanzitutto la dichiarazione più attuale, quella legata al nuovo allenatore della squadra, dopo l’addio di Mazzarri:
Non sono andato a Londra per Benitez. Negli ultimi sei mesi ho sentito tanti allenatori, perché sapevo che Mazzarri saprebbe andato via. Ieri ero a Londra per preparare l’uscita del film su Steve Jobs in Europa.
De Laurentiis (che nelle scorse ore ha assicurato che il nome del nuovo tecnico sarà annunciato via Twitter) ha svelato che a Londra però qualche affare legato al calcio e al Napoli è stato discusso:
Ho chiesto a Bigon (ds del Napoli, Ndr) di parlare col City di Cavani e di negoziare su Dzeko. Io son capace di dire banco nel giro di un secondo, gli altri impiegano molto più tempo.
Il patron della società partenopea ha quindi rivendicato la positività della stagione appena conclusasi con un secondo posto in classifica e ha ribadito la sua insofferenza nei confronti delle istituzioni del calcio:
Quella appena conclusa è la seconda miglior stagione nella storia del Napoli. Ora, è vero che ci sono sempre i denigratori, ma a quelli che chiedevano lo scudetto quest’anno, rispondo che non è poco il nostro secondo posto, considerando che noi rispettiamo le regole. Io non vado d’accordo con le istituzioni del calcio, l’ho detto spesso a Platini.
De Laurentiis, come riporta tuttonapoli.net, ha quindi fatto notare che “nel ranking Fifa il Napoli è la prima squadra italiana nel mondo, al quindicesimo posto” e che questo è “un risultato straordinario” perché “quando sono arrivato, nemmeno figuravamo nel ranking”. In verità questa asserzione fatica a trovare riscontro con la realtà, visto che, a quanto ci risulta, il Napoli non è il primo club italiano nel ranking Uefa (e non Fifa), essendo preceduto da Inter, Milan, Juventus e Roma.
Torniamo alle parole di De Laurentiis, che ha affrontato anche la questione dello stadio, approfittando anche della presenza sul posto del sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris:
Lo stadio del Napoli deve essere un’attività commerciale a 360°, come avviene in tanti stadio d’Europa. Quello dell’Arsenal è stupendo, ma in quel quartiere stavano costruendo ancora altre cose per l’Arsenal. Addirittura l’Atletico Madrid ha creato un cimitero all’interno dello stadio, in cui pagando una somma i tifosi possono farsi seppellire lì. Noi, all’interno del San Paolo, vogliamo creare una Clinica dello Sport, dove confluiscano tutti i medici, una struttura multidisciplinare in cooperazione con l’Università. All’interno si potrebbero organizzare dei master, una scuola di formazione permanente, per risolvere anche i problemi dell’occupazione: molti specialisti potrebbero poi iniziare a lavorare con noi. Io mi rivolgo al Sindaco, abbiamo delle incombenze da assolvere con l’Uefa. La vela e il ciclismo sono attività importanti, ma che durano tre giorni. Il calcio non si ferma mai. Noi abbiamo bisogno della licensa per poter disputare la Champions al San Paolo. Al momento abbiamo l’autorizzazione solo per giocare a Palermo. Abbiamo dovuto obbligatoriamente indicare il Barbera come stadio di coppa. Poi c’è un’altra questione gravissima: il certificato di agibilità dello stadio, che al momento non c’è e non sappiamo quando ci sarà. Potremmo essere costretti a giocare altrove anche in campionato
Il primo cittadino ha replicato alle parole del presidente, mostrandosi cautamente ottimista sul futuro dell’impianto sportivo:
Ora, insieme a De Laurentiis, prendiamo l’impegno di rifare il San Paolo, di ricostruirlo. Noi ora dobbiamo rinnovare una convenzione che scade nel 2014. Dobbiamo dare la possibilità di dare al Napoli la possibilità di ammortizzare, nel corso degli anni, le spese sostenute per la ristrutturazione dello stadio. Vogliamo un impianto che non viva solo il mercoledì e la domenica, ma tutti i giorni. Un impianto in cui ci sia la Clinica voluta dal Presidente, ma anche un centro culturale e sportivo di ogni genere. Farò di tutto affinchè il pericolo di giocare altrove le partite del Napoli venga allontanato. Poi chiuderemo quest’accordo per la realizzazione del nuovo San Paolo. Risorse pubbliche non ce ne sono, dobbiamo essere onesti. Napoli ha bisogno anche di imprenditori che tirano fuori qualcosa per la nostra città, come ha fatto il Presidente per la squadra di calcio.
Lo show dialettico di De Laurentiis è continuato, con alcune dichiarazioni particolarmente interessanti. Una sul modello dei campioni di calcio per i giovani:
I campioni possono essere un esempio per i giovani, ma nella vita privata è meglio non guardarli con tutte quelle auto lussuose, quei tatuaggi e le donne di troppo. Però lo sport ha la capacità di tenere queste persone lontano da problemi, quali la droga ad esempio.
Il numero 1 della società azzurra infine, dopo aver definito l’Europa League una competizione “che non porta introiti e distrae solo i giocatori”, quasi allineandosi al pensiero espresso nelle scorse ore da Adriano Galliani, ha attaccato la stampa:
Quando leggo i giornali, impiego pochissimo tempo: trovo un sacco di stronzate. Se fossi un editore, licenzierei tutti. Anche le trasmissioni televisive sono ormai prevedibili. La tv non la guardo nemmeno più, preferisco un buon film.
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